CONVIENE ABITARE IN CENTRO
LA CASA TERAPEUTICA
COME SOGNARE UN CASALE
da LOOK n.16 del settembre 2000
a cura di Mirko Amatori architetto in Vicenza
Riunire un gruppo di amici o familiari per suddividere grandi spazi abitativi.
Capita sempre che io progettista debba vivere i sogni dei miei clienti, anzi suggerire e interpretare con gli strumenti della professione il loro pensiero. Certamente farsi una casa oggi può sembrare problematico, soprattutto perchè la città, il territorio, è già stato visitato, cioè quanto di bello e di qualità esisteva è già comprato, venduto, restaurato, costruito. Sono stati gli anni dello sviluppo, molto è stato fatto (bene o male), tante posizioni si sono stabilizzate perchè già passate di mano, per un nuovo ciclo storico. Il territorio non è infinito, i percorsi in macchina il mattino non devono superare certe soglie, tutte le cose piccole di facile accesso economico e di facile gestione, sono state consumate, non esiste più “l’attico con terrazza” degli anni ’80. Allora rimangono grandi proprietà, grandi case impegnative, dove possiamo ancora trovare un vecchio albero, l’albero che ci riporta ai ricordi della nostra infanzia, l’albero mitico che fiorisce nei nostri sogni.
E’ molto difficile organizzare e gestire queste grandi case sia per il costo economico d’acquisto, sia per gli interventi diretti costruttivi. Allora c’è un modo per poter realizzare il sogno di possedere un giardino al piano terra, di vivere, entro mura e spazi grandi, in una casa storica, di immagine consolidata? La chiave di accesso sta nella trasformazione, nell’inventare una formula d’uso compatibile con le esigenze del vivere moderno e con le peculiarità del manufatto edilizio da rispettare.
Ho assistito un mio cliente nel riunire un piccolo gruppo di amici conoscenti per assegnare a ciascuno una porzione di una grande villa storica con ampi annessi, con percorsi ben individuati e distinti dentro il grande parco. Qualche altro ha riunito i familiari, dentro il grande casale, correttamente suddiviso per blocchi edilizi con giardino di pertinenza e spazi comuni. Talvolta è sufficiente una attrezzatura sportiva (un campo da tennis o una piscina) per dare qualità e vivibilità ad un luogo.
Allora l’operazione economica è compatibile e in termini commerciali esiste sempre il riscontro di quanto investito, cioè ho individuato delle porzioni abitative indipendenti all’interno di un complesso di grande qualità che potranno sempre essere immesse nel mercato. Non è difficile entusiasmare nell’iniziativa amici o conoscenti e poter realizzare il proprio modello di abitazione, la casa più bella del mondo.
Qualcuno mi obietta la difficoltà nei rapporti operativi, incomprensioni personali future, la perdita di esclusività. Rispondo di no. Visto le attuali condizioni di sicurezza in Italia, ho simpatia per vivere in maniera associata, (certamente non promiscua). Possiamo decidere di far vigilare la proprietà, di notte o di giorno, per poter tranquillamente dormire e far giocare i bambini in giardino, dividendo le spese.
Come si organizza un intervento di questo tipo? Innanzitutto ci vuole un piano generale di intervento con disegni che individuino percorsi e singole proprietà, aree comuni di utilizzo e pertinenze specifiche dove svolgere la propria viat in esclusività. Un piano generale che fissi diritti e doveri, chiari e dettagliati per tutti. All’interno, ci vogliono disegni dell’abitazione grandi e dettagliati, in modo che ognuno si configuri spazi, immagini come se lo aspettava. Ogni soluzione deve dare risposte a domande cha l’architetto deve portare alla luce. Bisogna progettare clienti soddisfatti, allora tutto fila liscio: la realizzazione dei disegni accettati e fatti propri dal cliente non subirà intoppi.
Come gestire i rapporti contrattuali? Eseguiti disegni chiari e definitivi, io stabilisco sempre contratti con le varie ditte a forfait chiuso, cioè per questa somma di denaro voglio queste opere edilizie eseguitre come da capitolato descrittivo, senza sorprese o discussioni future. Tutti i lavori edili possono essere ridotti ad un chilo di zucchero confezionato e ben descritto, di prezzo chiuso, assegnato al miglior offerente capace. Se di ogni singolo soggetto vengono definiti e codificati, diritti e doveri, prestazioni e pagamenti corrispondenti, non è difficile consegnare le chiavi di un lavoro seppur impegnativo. E parimenti non è difficile viver bene dentro un piccolo gruppo di persone, all’interno della casa dei propri sogni.
L’intervento qui descritto è la ristrutturazione di una casa colonica nella campagna vicentina con annesse stalle e fienile fatiscenti, al fine di ricavare tre abitazioni di fratelli e la casa del custode. Era mia volontà e sfida di dare forma e nuovo splendore ad una tipica casa veneta. L’indagine storico – culturale ha evidenziato come la “corte” sia sempre stata lo spazio sociale, di relazione, quasi la “piazza” dell’organismo complessivo veneto.
Avevo due corpi distinti in linea, la casa padronale e il grande volume uso stalla – fienile, senza spazi di relazione. L’invenzione di un terzo corpo lungo e snello, una nuova “barchessa” simmetrica e posta di fronte alle “stalle” ha creato uno spazio corte, lo spazio di relazione tra i volumi edilizi. I tre volumi sono legati da questa grande aia, in una immagine complessiva assolutamente credibile e conclusa. Nel corpo lungo e snello sono stati ricavati i garages, non visibili dalla parte di chi abita.
Per la casa padronale l’intervento si è configurato quale restauro conservativo con l’aggiunta di uno zoccolo in pietra per le stalle, l’intervento progettuale è stato per “contrasto”. Ho lasciato inalterato il grande tetto con pilastri (il contenitore) e ho introdotto un volume-forma bianco sinuoso per le due nuove abitazioni (il contenuto): il grande tetto tradizionale con i pilastri vecchi ed un volume bianco nuovo, contenuto sotto, per una immagine complessiva possente e nitida. Lo zoccolo di pietra della casa padronale fissa la gerarchia dell’impianto complessivo, i materiali usati ricompongono una configurazione di memoria storica tangibile e senza sbavature vernacolari. Tutti i lavori di arredamento interno su disegno che ho realizzato rendono omaggio alla capacità di bravissimi artigiani che con passione hanno riproposto materiali e modi di lavorazione tipici dell’area veneta.