
PIAZZA ARCUGNANO

PIAZZA VITTORIO VENETO
Nel centro storico di una cittadina veneta un’ipotesi progettuale di massima, per la riqualificazione di una vasta area nel cuore del paese che, ad oggi, non possiede ancora una Piazza rappresentativa, punto di riferimento per i suoi cittadini.
L’analisi progettuale eseguita per un privato (e pertanto senza Concorso di Idee da parte dell’Amministrazione) ha messo in evidenza dei concetti base da applicare per trasformare uno spazio in Piazza e precisamente:
- deve essere delimitato da una cortina di volumi edilizi a definire l’ambito;
- avere un edificio con funzioni pubbliche significativo (municipio o chiesa);
- essere vissuto dal cittadino grazie alla presenza di negozi, bar, ristoranti, attività di interesse pubblico e portici coperti che ne favoriscono la fruibilità;
- essere di facile raggiungimento da parte dei cittadini con spazi dedicati a parcheggio;
L’esistenza di aree scoperte disordinate tra Via Loggia e Via Peuerbach, come rappresentato nella planimetria, che al momento non hanno un concetto di unione, permette la riorganizzazione dell’intero isolato in un unico disegno architettonico con il fine ultimo di far diventare piazza Giuseppe Zanin la Piazza del paese.
Lo spazio antistante la sede della Scuola è divenuto il fulcro di un impianto scenico di notevole effetto: l’idea progettuale fa convergere in un unico punto (la fontana) l’asse della Scuola, l’asse di Via della Loggia, l’asse dei nuovi volumi con i portici.
Fondamentale infatti, per chi arriva da fuori paese, imboccando Via Della Loggia, è l’asse di lettura che converge alla fontana-centro perfettamente centrale ai vecchi pilastri di ingresso alla scuola,icona mantenuta, esistenti sull’attuale piazza Zanin.
E’ un impianto semplice chiaro e leggibile, che usa le regole della scenografia e delle linee prospettiche come un tempo.
I nuovi volumi edilizi con portici sono stati ideati per definire la cortina edilizia della piazza, come da tradizione storica (senza cortina edilizia la piazza diventa uno slargo insignificante).
Il progetto rispetta le strade esistenti e assume l’edificio della Scuola, quale fondamento di ortogonalità e di ordine dell’intero impianto.
La Scuola potrebbe essere ampliata e conclusa con un cortile interno,un edificio di sapore ottocentesco, ove insediare il Municipio.
La piazza, tutta carrabile, può essere parzialmente delimitata per manifestazioni o zone pedonali e riaperta all’occorrenza.
Convinti che il tessuto storico vada riproposto e valorizzato per creare lo “Spirito del luogo”, l’immagine estetica del progetto fa proprie forme e segni architettonici della tradizione.
In questo è evidente l’obbiettivo progettuale di non creare una futura “periferia”.
I portici sono una piacevole proposta per usufruire dei servizi posti al piano terra.
E’ previsto un collegamento pedonale e una linea visiva che dai portici fa intravvedere la chiesetta storica su via Porto.
Il volume principale, in asse rispetto all’impianto complessivo, ha i lati leggermente convergenti verso il centro-piazza, a sottolineare l’andamento obliquo di Via Peuerbach.
L’altezza dei fabbricati rispecchia fedelmente l’altezza ricorrente del tessuto edilizio, piano terra e due piani superiori.
Anche i materiali di costruzione e le finiture, i colori delle facciate, i tipi di pavimentazione esterna e dei sottoportici saranno desunti dal territorio e dalle Sue tradizioni.