PALAZZO STORICO A VICENZA
IL CONVENTO DI OGNISSANTI – SANTA CATERINA –
UN EDIFICIO PER LA CITTA’
da DOSSIER FRIULI VENEZIA GIULIA del 2009 in allegato al quotidiano IL GIORNALE
Politica economia managemet.
di Stafania Battisti
Udine ex Coni. Una vasta area vuota per edificare un piccolo “brano di città”. Con questo progetto, Mirko e Gabriella Amatori puntano a trasformare l’edilizia in architettura.
Penso che il senso del mestiere di architetto sia far nascere una magica atmosfera attraverso l’uso attento dei materiali e le invenzioni della scenografia. Per questo Mirko Amatori, architetto di Vicenza, punta a far si che l’area di Via Sabbadini a Udine venga recepita dal cittadino come un posto piacevole dove trovare ciò che gli serve, con un’immagine moderna e a misura d’uomo. Obiettivo del progetto è proporre un “edificio urbano”, una struttura che nella sua complessità funzionale costituisca un piccolo brano di città, con prospetti diversi ogni volta che si affaccia su una via diversa, con un’immagine attraente, non certo uno “scatolone commerciale” da area periferica. Le funzioni da insediare devono dare logicità e funzionalità al quartiere oggi esistente a ai nuovi utenti del Palazzo della Regione: funzioni integrate in un intervento edilizio che costituirà il polo di attrazione dell’intorno e la sua riqualificazione urbana. Gli edifici proposti avranno negozi, uffici, abitazioni prestigiose. “Riteniamo che proprio questo – conclude l’architetto Mirko Amatori – sia valore aggiunto ricercato nel progetto”. Il progetto esprime al meglio la filosofia di Mirko E Gabriella Amatori “L’anima dell’artista fruga dentro l’edilizia per farla diventare architettura – spiega Gabriella Amatori -. La sfida progettuale è costruire e consegnare alla storia i manufatti per vedere se resistono, senza mode, se diventeranno un pezzo di città, un segno nella memoria collettiva. E’ questo il valore aggiunto del nostro modo di operare. Costruire “bello” o costruire “brutto” costa sempre lo stesso denaro. Cambia di molto l’esperienza emozionale e la vendibilità dell’opera. Il sogno di un’architettura senza tempo rinasce in ogni progetto”.